Liberismo senza liberalismo: l'illusione della libertà

26.12.2020

L'economia senza la libertà individuale non può realizzarsi

Uno dei termini più utiizzati e, devo dire, anche più mistificati è certamente: liberismo. E dei più usati a sproposito, del tipo: tutta colpa del liberismo.

L'affermazione è assolutamente errata per due semplici motivi:

  1. Il liberismo che dovrebbe corrispondere al libero mercato non esiste, e non esiste in quanto il liberismo presuppone l'assenza dell'intervento dello stato nell'economia. Il 50% di pil di spesa pubblica, il 70% di esproprio attraverso la tassazione di risorse aziendali, i dazi che tutto il mondo applica, il fare azienda da parte dello stato e il partecipare come socio nelle aziende, l'impedire licenziamenti liberi, il manipolare il commercio attraverso politiche monetarie che artificialmente costruiscono un sistema di tassi vincolato, nonchè intervenire attraverso incentivi o disincentivi che indirizzano l'economia e le risorse distraendole dall'efficienza che del libero scambio contribuendo a privilegiare alcuni settori penalizzandone altri si può qualificare in qualsiasi modo si preferisce, ma certamente non ha nulla a che fare con il libero mercato e il liberismo; ani, è esattamente l'opposto
  2. Pensare che si possa avere un libero mercato senza liberalismo è un'illusione. Il liberismo è, come diceva benedetto Croce, subordinato al liberalismo. Necessità di una società costituita da individui liberi, responsabili, coraggiosi che si assumono i rischi dell'agire fallendo e rialzandosi evitando di chiedere costantemente aiuto allo stato; ma non solo, si abbisogna che il parassitismo sia considerato un cancro da eliminare anzichè un obiettivo da raggiungere e realizzare per vivere alle spalle degli altri e che la meritocrazia assurga a standard normale e naturale nella valutazione degli individui. La tolleranza e il rispetto dovrebbero diventare valori dominanti delle persone e la solidarietà dovrebbe essere un sentimento importante individuale e non un espediente per sentirsi persone di valore perchè favorevoli all'intervento solidale dello stato con i soldi di tutti evitando l'impegno personale anche, semplicemente, con chi ci è vicino e incontriamo tutti i giorni. Ma soprattutto, il liberalismo presuppone un individuo che riterrebbe inacettabile gli interventi invasivi e impositivi dello stato e vorrebbe che lo stato stesso si limitasse a garantire la libertà individuale, i diritti inviolabile e il libero mercato. 


Detto questo è abbastanza semplice comprendere come il libero mercato non esista e come si sia ben lontani dal realizzarlo.

Ma ciò che è ancor più importante è il fatto che è irrealizzabile se le persone non comprenderanno che i principi del libero mercato devono essere sostenuti da un liberalismo che riconosca l'individuo come centrale e ponga dei limiti allo stato alla sua invasività e alla sua intromissione nella sfera personale degli singoli individui.

Mancando questi principi, questo modo di vedere la vita sarà impossibile imporre allo stato di rimanere spettatore nell'economia e risulterà sempre adeguato un intervento presentato come necessario ad ogni difficoltà di settori economici, categorie di lavoratori e ad ogni crisi economica.