Liberismo: la libertà nell'economia

23.12.2020

Liberismo, laissez faire, economia libera


ll concetto di libertà economica e di libertà nell'agire economico ha come massimo riferimento Adam Smith con la su aopera del 1776 "La ricchezza delle nazioni" con la quale, per la prima volta, si occupa di economia senza collegarla alla filosofia morale analizzando i meccanismi che regolano il commercio e gli scambi tra individui all'interno di una società e delle relazioni esistenti.

Famosa la Mano Invisibile intesa come situazione di equilibrio generato dalla ricerca della realizzazione egoistica dell'interesse personale che si diffonde e diventa favorevole per la società contribuendo a creare un benessere diffuso; e tutto questo avviene nel libero mercato.

Il liberismo, quindi, si riferisce all'economia, ma soprattutto, ritiene che il libero mercato e domanda e offerta consentano di raggiungere la situazione di massimo benessere e di equilibrio; è un sistema che si autodetermina e che elimina spontaneamente le storture e gli eccesi riportando l'equilibrio migliore. Quell'azione della mano invisibile, che crea azioni e reazioni che, alla fine, portano a sviluppo, progresso, miglioramento della vita di ogni individuo e della società offrendo a tutti una possibilità in un ordine spontaneo equilibrato rendendo tutti uguali davanti al mercato.

Tutto questo può avvvenire purchè dall'esterno (lo stato) non vi siano interventi che vogliano distruggere questo naturale agire imponendo regole, vincoli, incentivi e manipolazioni che sarebbero foriere di squilibri e disuguaglianze. Disincentivando la libera impresa e deteriorando il tessuto economico e imprenditoriale a causa della allocazione delle risorse inefficienti e al prezzo imposto o artificiale in opposizioni all'equilibrio e alla massima efficienza ottenuta dall'equilibrio dell'ordine spontaneo. In pratica, lo stato non deve occuparsi di economiae non deve fare economia.

Oggi, sembra che per qualsiasi male della società e per qualunque degenerazione sia colpa del liberismo.

In effetti, il liberismo non esiste. Non vi è parte del mondo dove lo stato non abbia imposto il proprio volere e i interessi particolari intervenendo, distraendo risorsese, occupando spazi che non dovrebbero essere di sua competenza e, addirittura, facendo azienda assumendo partecipazioni in attività e gestendo in proprio aziende manipolando il mercato attraverso politiche monetarie che incidono sull'economia e sul mercato favorendo o penalizzando determinati settori alterando quasi totalmente il funzionamento del libero mercato. Anche la media del 50% della spesa pubblica nulla può avere a che fare con il libero mercato. Così come avere la quantità di dazi che tutto il mondo ha contro il commercio libero è, certamente, lontano dal concetto del liberismo e del libero mercato.

Il libero mercato nella nostra società deve essere ancora provato nella realtà e questo potrà avvenire solo ed esclusivamente se lo stato lascerà che liberamente si possa fare economia e il commercio sia privo di qualsiasi intervento. Ma siamo ben lontani da tale ipotesi di realtà.